In Trentino ci sono aziende agricole che sono anche didattiche. Si va lí e si impara a fare qualcosa. Mungere le mucche, riconoscere le erbe, fare il formaggio.
Ho avuto la fortuna di andare nell´azienda gricola “Soto al Croz” a Lavarone, gestita dalla simpatica Marisa, signora molto attenta alla natura e soprattutto alle sue mucche che chiama tutte per nome.
La storia di come si fa il formaggio nasce porprio dalla sua stalla dove viene prodotto il latte.
Ci viene dato, un litro di latte crudo tiepido e un bicchierino con dentro il caglio e il formaggio che otterremo é tipo un “primo sale”
Il procedimento é semplicissimo. Si versa il caglio nel latte e si mescola un pó. Poi si copre e si aspetta una ventina di minuti. Nel frattempo ne approfittiamo per fare merenda con delle delizione torte fatte in casa. Quando ritorniamo ai nostri posti, il latte ha assunto una consistenza gelatinosa.
Ora con un coltello tagliamo questo budino con tagli verticali e orizzontali. e mischiamo per fare dei pezzi ancora piú piccoli. Dopodiché con la schiumarola si prende la cagliata e la si mette nelle fuscelle per il formaggio.
Si preme un pó con le mani e si aspetta poi che il siero in eccesso coli via.
Poiché la cagliata diventa consistente, si puó anche togliere dalla fuscella, rigirarla e rimetterla nuovamente nella formina.
Ora che la parte piú difficile é stata fatta, bisogna solo lasciate riposare il formaggio diverse ore, meglio anche 1 notte nelle fuscelle e posizionando sotto un piattino perchè potrebbe uscire ancora del siero.